Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43899 del 18 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:43899PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura quando l'agente, con violenza o minaccia, costringe taluno a fare o ad omettere qualcosa al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, senza che rilevi la pretesa di far valere un diritto, anche se non attuale o esigibile. L'elemento distintivo rispetto al delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni risiede nell'assenza di una legittima pretesa giuridicamente tutelata, essendo sufficiente che l'agente agisca con la coscienza di non avere diritto a quanto preteso. Pertanto, il delitto di estorsione sussiste anche quando l'agente si appropri di beni appartenenti alla vittima, senza che emerga un diritto azionabile, ma solo la volontà di procurarsi un ingiusto profitto. La condotta estorsiva si caratterizza per l'utilizzo di mezzi illeciti, quali la violenza o la minaccia, per ottenere un vantaggio patrimoniale, a prescindere dalla sussistenza di un diritto, anche se non attuale o esigibile, in capo all'agente. L'elemento soggettivo del delitto di estorsione è integrato dalla coscienza e volontà di costringere taluno a fare o ad omettere qualcosa al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, senza che rilevi la pretesa di far valere un diritto, anche se non attuale o esigibile. Pertanto, il delitto di estorsione sussiste anche quando l'agente si appropri di beni appartenenti alla vittima, senza che emerga un diritto azionabile, ma solo la volontà di procurarsi un ingiusto profitto. La condotta estorsiva si caratterizza per l'utilizzo di mezzi illeciti, quali la violenza o la minaccia, per ottenere un vantaggio patrimoniale, a prescindere dalla sussistenza di un diritto, anche se non attuale o esigibile, in capo all'agente. L'elemento soggettivo del delitto di estorsione è integrato dalla coscienza e volontà di costringere taluno a fare o ad omettere qualcosa al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, senza che rilevi la pretesa di far valere un diritto, anche se non attuale o esigibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IMPERIALI Luciano - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

Dott. MINUTILLO TURTUR Marzia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/02/2022 della CORTE DI APPELLO DI NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MINUTILLO TURTUR Marzia;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale GIORGIO Lidia, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
lette le conclusioni del difensore Avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'annullamento della sentenza impugnata con le conseguenze di legge;
lett…

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