Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 424 del 2018

ECLI:IT:TARLAZ:2018:424SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il rigetto della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, quando successivamente l'Amministrazione ne riconosce la fondatezza e provvede al rilascio del permesso, determina la cessazione della materia del contendere, con conseguente condanna dell'Amministrazione al pagamento delle spese processuali in considerazione della sua soccombenza virtuale. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che l'Amministrazione, pur avendo inizialmente respinto la domanda di rinnovo del permesso di soggiorno, non può sottrarsi alle conseguenze negative derivanti dal successivo riconoscimento della fondatezza della pretesa del ricorrente, il quale ha pertanto diritto al ristoro delle spese legali sostenute. Tale principio si fonda sulla necessità di tutelare la posizione giuridica soggettiva del cittadino straniero, il quale non deve subire pregiudizi a causa di provvedimenti amministrativi illegittimi, e sulla esigenza di sanzionare il comportamento dilatorio e non collaborativo della Pubblica Amministrazione, la quale è tenuta a conformarsi prontamente alle pronunce giurisdizionali che ne accertano l'erroneità delle proprie determinazioni. La massima giuridica che si ricava dalla sentenza è quindi che l'Amministrazione, ove accerti l'erroneità del proprio provvedimento di rigetto della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno e provveda al rilascio dello stesso, è tenuta al pagamento delle spese processuali in favore del ricorrente, in considerazione della sua soccombenza virtuale, al fine di sanzionare il comportamento dilatorio e non collaborativo e di tutelare adeguatamente la posizione giuridica soggettiva del cittadino straniero.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/01/2018

N. 00424/2018 REG.PROV.COLL.

N. 15366/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 15366 del 2016, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Otranto, 12;

contro

Ministero dell'Interno, Questura di Latina, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'annullamento

- del rigetto domanda di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visti gli atti di costituzione in giudizio di Ministero dell'Interno e di Questura di…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.