Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 33793 del 25 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:33793PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice di merito, nel determinare la pena per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, può motivare in modo sintetico circa i criteri adottati, senza necessità di una specifica e dettagliata esplicitazione, quando la sanzione inflitta non si discosti in modo rilevante dal minimo edittale e dal valore medio della pena prevista. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato valorizzando l'assenza di elementi positivi di valutazione e la negativa personalità del reo, come desumibile da precedenti condanne e misure di prevenzione a suo carico. Il giudice di merito può legittimamente escludere l'applicazione dell'attenuante del conseguimento di un lucro di speciale tenuità, prevista dall'art. 62, n. 4, c.p., quando ritenga che la condotta delittuosa non sia connotata da un ridotto grado di offensività o disvalore sociale, in ragione dell'elevata pericolosità della disponibilità di diverse tipologie di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. Infine, l'applicazione della recidiva facoltativa è adeguatamente motivata quando il giudice evidenzi come il nuovo reato sia espressione di un'accresciuta pericolosità sociale del reo, in considerazione di precedenti condanne e misure di prevenzione a suo carico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosar - rel. Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/11/2018 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa MARIAROSARIA BRUNO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. PERELLI , che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'Appello di Bari, con sentenza emessa in data 14/11/2018, ha confermato la pronuncia d…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.