Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23718 del 16 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:23718PEN

Massima

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Il veicolo parcheggiato sulla pubblica via o in luogo privato accessibile al pubblico è considerato cosa esposta alla pubblica fede ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 625, n. 7, c.p., anche se le sue portiere sono aperte o la serratura è difettosa o rotta. Infatti, l'esposizione alla pubblica fede non presuppone necessariamente che il veicolo sia chiuso, essendo sufficiente che il suo contenuto sia accessibile al pubblico. Pertanto, il furto di oggetti custoditi all'interno di un'autovettura parcheggiata in luogo pubblico o aperto al pubblico integra l'aggravante della pubblica fede, a prescindere dalle condizioni di chiusura del veicolo, purché il suo contenuto risulti comunque esposto e accessibile. Tale principio si fonda sulla ratio della norma, volta a tutelare la fiducia della collettività nella sicurezza dei beni lasciati in luoghi pubblici o aperti al pubblico, a prescindere dalle specifiche modalità di custodia adottate dal proprietario. Pertanto, la mera circostanza che l'autovettura non fosse chiusa al momento del furto non è idonea ad escludere l'applicazione dell'aggravante, essendo sufficiente che il suo contenuto risultasse comunque esposto e accessibile al pubblico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/10/2020 della Corte d'appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte d'appello di Firenze ha confermato la condanna di (OMISSIS) …

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