Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 693 del 2020

ECLI:IT:TARMI:2020:693SENT

Massima

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Il rilascio di un titolo abilitativo edilizio, così come il suo diniego, costituisce un atto amministrativo vincolato alla verifica della conformità della richiesta alla disciplina urbanistico-edilizia vigente. L'Amministrazione comunale non può pertanto essere censurata per eccesso di potere, in quanto tale vizio presuppone la sussistenza di un margine di discrezionalità in capo all'Autorità procedente. Conseguentemente, il diniego di permesso di costruire è legittimo qualora il progetto presentato risulti in contrasto con la normativa urbanistica applicabile, senza che l'Amministrazione possa procedere a un accoglimento parziale della domanda, attesa l'evidente unitarietà del progetto. Inoltre, la modifica normativa della definizione di "ristrutturazione edilizia" non incide sulla qualificazione di "ristrutturazione urbanistica" di un intervento che comporti la sostituzione dell'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di opere che ne modifichino in modo sostanziale la configurazione. Infine, l'infondatezza della domanda di annullamento del diniego di permesso di costruire comporta l'infondatezza della connessa domanda risarcitoria, in quanto quest'ultima presuppone l'illegittimità dell'atto amministrativo causa del danno lamentato.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/04/2020

N. 00693/2020 REG.PROV.COLL.

N. 02985/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA NON DEFINITIVA

sul ricorso numero di registro generale 2985 del 2012, integrato da motivi aggiunti, proposto da
-OMISSIS-, entrambi rappresentati e difesi dagli avv.ti ((omissis)), ((omissis)) ed ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e, in subordine, con domicilio fisico eletto presso la Segreteria Generale del T.A.R., in Milano, via F. Corridoni n. 39;

contro

Comune di -OMISSIS-, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso il suo studio, in Milano, via ((omissis)) n. 9;

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