Cassazione penale Sez. I sentenza n. 53324 del 23 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53324PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale dell'imputato per i reati di omicidio volontario, rapina e violazione di domicilio può essere affermata sulla base di un complesso di indizi gravi, precisi e concordanti, tra cui la sua presenza nel luogo del fatto nell'orario in cui il delitto è stato commesso, la localizzazione delle utenze telefoniche in suo uso, la chiamata in correità di un concorrente, nonché le modalità particolarmente violente e brutali dell'aggressione, tali da far ritenere sussistente quantomeno il dolo alternativo dell'imputato. Tali elementi probatori, valutati complessivamente e in modo logico e coerente dai giudici di merito, possono superare il limite del ragionevole dubbio, senza che assuma rilievo decisivo l'assenza di tracce genetiche dell'imputato o l'ipotesi di una causa di morte indipendente dalle lesioni, quando questa non risulti sufficientemente provata e sia in contrasto con le risultanze della consulenza medico-legale. Inoltre, la mancata concessione delle attenuanti generiche e del danno di speciale tenuità per la rapina, nonché il riconoscimento dell'aggravante del nesso teleologico, rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito, purché adeguatamente motivati sulla base delle concrete modalità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. S. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/02/2016 della CORTE ASSISE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GAETANO DI GIURO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. DI LEO Giovanni, che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore l'avvocato (D'UFFICIO) (OMISSIS) del foro di ROMA in difesa di (OMISSIS) che conclude …

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