Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48350 del 21 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:48350PEN

Massima

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La violenza sulle cose, quale circostanza aggravante del reato di furto, ai sensi dell'art. 625, comma 1, n. 2, c.p., sussiste soltanto quando l'azione dell'agente determina una manomissione dello strumento posto a tutela o difesa della cosa altrui, tale da richiedere un'attività di ripristino, e non quando l'energia fisica spiegata sulla cosa si risolva in una mera manipolazione che non implichi rottura, guasto, danneggiamento, trasformazione o mutamento di destinazione. Pertanto, l'aggravante non può essere riconosciuta ove l'imputato si sia limitato ad agire con forza sulla portiera di un veicolo, senza provocare alcuna conseguenza sullo strumento di chiusura, anche qualora il veicolo presentasse precedenti effrazioni o non si chiudesse perfettamente. L'accertamento della sussistenza dell'aggravante richiede un'adeguata motivazione, fondata su riscontri probatori univoci, circa gli effetti concreti della condotta dell'agente sullo strumento di protezione della cosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/07/2021 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BIFULCO DANIELA;
Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore generale, Dott.ssa ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in epigrafe, la Corte d'appello di Catania ha confermato la sentenza di primo grado, con …

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