Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18616 del 5 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:18616PEN

Massima

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Il possesso di parti di un'autovettura di provenienza furtiva da parte di un soggetto, anche se apparentemente in condizioni economiche agiate, integra il reato di ricettazione qualora le circostanze del caso, come l'eterogeneità della commercializzazione di tali pezzi di ricambio rispetto alla normale attività del possessore, inducano a ritenere che egli fosse a conoscenza della provenienza illecita della merce. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, non è vincolato alle deduzioni del ricorrente circa le condizioni economiche del possessore, ma può fondare il proprio apprezzamento su altri elementi probatori, purché la motivazione risulti coerente e scevra da vizi logico-giuridici. L'inammissibilità del ricorso per cassazione è pertanto determinata dalla mera proposizione di motivi di merito volti a una diversa lettura delle risultanze istruttorie, senza che sia possibile sindacare nel giudizio di legittimità le valutazioni compiute dal giudice di primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SC. Sa. ;

avverso la SENTENZA del tribunale di Catania del 21.9.2004;

Udita in Pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. PRESTIPINO ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale Dr. FRATICELLI Mario, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per prescrizione.

OSSERVA

Con sentenza del 21.9.2004, il Tribunale di Catania condannava Sc. Sa. alla pena di euro 100,00 di amme…

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