Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La determinazione della sanzione amministrativa per la violazione della disciplina sulla pubblicità elettorale deve essere effettuata dal giudice di merito tenendo conto di tutti i parametri previsti dalla legge, in particolare la gravità oggettiva del fatto, le condizioni soggettive ed economiche del responsabile, nonché l'eventuale attività successiva volta all'eliminazione o attenuazione delle conseguenze della violazione, senza che sia censurabile in sede di legittimità la scelta di irrogare una sanzione solo lievemente superiore al minimo edittale, purché adeguatamente motivata. La diversità di trattamento sanzionatorio tra pubblicità elettorale su stampa locale e nazionale non costituisce violazione del principio di ragionevolezza, in quanto la legge assicura una sufficiente discrezionalità nel graduare la sanzione in relazione alle concrete caratteristiche dell'illecito e del trasgressore.