Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20391 del 12 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:20391PEN

Massima

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Il dolo del reato di atti persecutori non può essere escluso dalla mera intenzione dell'imputato di riallacciare la relazione con la vittima, essendo necessaria una valutazione complessiva della condotta, che tenga conto anche dell'atteggiamento della persona offesa, il quale, pur potendo essere motivato dal risentimento, non è di per sé decisivo ai fini dell'accertamento della sussistenza dell'elemento soggettivo. Inoltre, la commisurazione della pena, pur se sensibilmente ridotta rispetto al minimo edittale, deve essere adeguatamente motivata dal giudice di merito sulla base delle circostanze del caso concreto, senza che possano essere accolte mere censure di carattere generico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GUARDIANO Alfredo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/06/2022 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. PISTORELLI LUCA;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per la parte civile l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udit…

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