Consiglio di Stato sentenza n. 5377 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:5377SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il provvedimento di demolizione di opere edilizie adottato dal Comune è illegittimo e deve essere annullato qualora gli atti presupposti, quali il diniego di condono e il diniego di permesso di costruire, siano stati successivamente riconosciuti illegittimi in sede giurisdizionale. In tali casi, infatti, viene meno il presupposto giuridico che legittimava l'ordine di demolizione, il quale pertanto risulta privo di valida motivazione e deve essere annullato, in applicazione del principio di derivazione invalidità. L'annullamento degli atti presupposti, per effetto della pronuncia giurisdizionale che ne ha riconosciuto l'illegittimità, comporta l'automatica caducazione del provvedimento consequenziale di demolizione, in quanto quest'ultimo risulta privo del necessario supporto giuridico. Il giudice amministrativo, in sede di impugnazione del provvedimento di demolizione, è pertanto tenuto ad accogliere il ricorso e ad annullare l'atto impugnato, senza che assumano rilievo eventuali profili di illegittimità dello stesso, atteso che la sua invalidità deriva in via derivata dall'illegittimità degli atti presupposti. In tali ipotesi, le spese del giudizio possono essere compensate tra le parti, tenuto conto della particolarità della vicenda e delle ragioni poste a fondamento della decisione.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/12/2016

N. 05377/2016REG.PROV.COLL.

N. 03177/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3177 del 2015, proposto da:
Cooperativa di Abitazione Savena s.c. a r.l. in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avvocato Rosanna Serafini, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, viale Mazzini, 11;

contro

Comune di Bologna, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati Giulia Carestia, Maria Montuoro e Giorgio Stella Richter, con domicilio eletto presso l’avvocato Giorgio Stella Richter in Roma, via Orti della Farnesina, 126;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. EMILIA-ROMAGNA - BOLOGNA: SEZIONE II n. 121/2015, …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.