La mancanza di interesse concreto ed attuale in capo ai ricorrenti comporta l'inammissibilità del ricorso amministrativo. Ai fini dell'ammissibilità dell'azione di annullamento, è necessario che il ricorrente dimostri una lesione immediata e attuale del proprio interesse sostanziale, non essendo sufficiente la mera invocazione di una violazione di legge in astratto. Il processo amministrativo non è posto a garanzia oggettiva della legalità, ma è finalizzato alla tutela di posizioni giuridiche soggettive qualificate. Pertanto, i ricorrenti, pur lamentando vizi formali nell'esercizio della funzione amministrativa o la violazione di norme di legge, devono dimostrare in concreto come gli atti impugnati abbiano inciso negativamente sulla loro sfera giuridica, non essendo sufficiente la mera qualità di cacciatori o soci di associazioni venatorie. Inoltre, la possibilità per i ricorrenti di optare per l'assegnazione alla nuova riserva di caccia istituita esclude la violazione del principio di pari dignità venatoria, in quanto a tutti i cacciatori è stata assicurata la facoltà di scelta.