Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32915 del 26 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:32915PEN

Massima

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Il reato di falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale mediante l'alterazione di un documento amministrativo a proprio vantaggio economico è configurabile anche quando l'autore del fatto abbia la disponibilità dei documenti e dei timbri amministrativi necessari per la commissione del reato, in quanto l'interesse primario dell'agente al conseguimento dell'indebito vantaggio costituisce un elemento determinante per l'individuazione della responsabilità penale, a prescindere dalla possibilità che il fatto sia stato commesso da terzi che avevano accesso agli uffici pubblici. La motivazione della sentenza di condanna che indichi in modo adeguato e logico le circostanze e le emergenze processuali rilevanti ai fini della formazione del convincimento del giudice non può essere disattesa dal giudice di legittimità, il quale non può prospettare una ricostruzione alternativa della vicenda in assenza di effettive prove a carico di terzi. Il reato di falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale mediante l'alterazione di un documento amministrativo a proprio vantaggio economico è configurabile anche quando l'autore del fatto abbia la disponibilità dei documenti e dei timbri amministrativi necessari per la commissione del reato, in quanto l'interesse primario dell'agente al conseguimento dell'indebito vantaggio costituisce un elemento determinante per l'individuazione della responsabilità penale, a prescindere dalla possibilità che il fatto sia stato commesso da terzi che avevano accesso agli uffici pubblici. La motivazione della sentenza di condanna che indichi in modo adeguato e logico le circostanze e le emergenze processuali rilevanti ai fini della formazione del convincimento del giudice non può essere disattesa dal giudice di legittimità, il quale non può prospettare una ricostruzione alternativa della vicenda in assenza di effettive prove a carico di terzi. Il reato di falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale mediante l'alterazione di un documento amministrativo a proprio vantaggio economico è configurabile anche quando l'autore del fatto abbia la disponibilità dei documenti e dei timbri amministrativi necessari per la commissione del reato, in quanto l'interesse primario dell'agente al conseguimento dell'indebito vantaggio costituisce un elemento determinante per l'individuazione della responsabilità penale, a prescindere dalla possibilità che il fatto sia stato commesso da terzi che avevano accesso agli uffici pubblici. La motivazione della sentenza di condanna che indichi in modo adeguato e logico le circostanze e le emergenze processuali rilevanti ai fini della formazione del convincimento del giudice non può essere disattesa dal giudice di legittimità, il quale non può prospettare una ricostruzione alternativa della vicenda in assenza di effettive prove a carico di terzi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MU. Ma. Te. , nata (OMESSO);

avverso la Sentenza della Corte d'Appello di Lecce del 12.7.2010;

E' presente l'avv. Pantaleo Cammalente del Foro di Lecce;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Gian Giacomo Sandrelli;

sentite le Requisitorie del PG. nella persona del Cons. Sante Spinaci, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Il difensore di riporta ai motivi di ricorso e chiede l'accoglimento…

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