Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza dell'aggravante dei futili motivi nel delitto di omicidio può essere riconosciuta quando l'azione delittuosa sia stata determinata dalla reazione emotiva dell'imputato alla cessazione del rapporto sentimentale con la vittima, purché tale reazione risulti sproporzionata e abnorme, manifestando una volontà di mantenere il possesso e il controllo sulla partner o uno spirito punitivo per l'abbandono subito. A tal fine, il giudice deve compiere un'approfondita disamina della complessiva dinamica psicologica dell'imputato, senza limitarsi a considerare singoli elementi di fatto, ma valutando nel loro insieme tutti gli indizi rilevatori di tale atteggiamento possessivo e vendicativo, anche alla luce di eventuali consulenze tecniche. La motivazione deve essere adeguata e logica, senza basarsi su meri presentimenti o sensazioni, ma su elementi di fatto concreti e dimostrativi di tale abnorme reazione emotiva dell'imputato.