Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2895 del 18 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:2895PEN

Massima

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Il giudice, una volta conclusa la fase istruttoria dibattimentale e accertata la responsabilità dell'imputato per il reato contestato, non può disporre la trasmissione degli atti al pubblico ministero per una diversa ipotesi di reato, come l'associazione a delinquere, senza procedere al giudizio sul fatto originariamente contestato. Ciò determinerebbe un'indebita regressione del procedimento, in violazione del principio di economia processuale e del diritto dell'imputato ad essere giudicato nel più breve tempo possibile. Il giudice, infatti, è tenuto a pronunciarsi sul fatto per il quale l'imputato è stato rinviato a giudizio, salvo che non emergano nullità o irregolarità della citazione a giudizio, e può eventualmente trasmettere solo gli atti ritenuti utili per l'eventuale inizio di un nuovo procedimento per il diverso reato ipotizzato. Tale provvedimento di trasmissione degli atti, in assenza dei presupposti di legge, costituisce un'abnormità del provvedimento, censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesco - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica di Pordenone;

avverso l'ordinanza del Tribunale di Pordenone - sezione distaccata di ((omissis)) al Tagliamento - in data 04/12/2006;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che la Corte annulli senza rinvio l'ordinanza impugnata.

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