Il fatto di ingiuria, a seguito dell'abrogazione della relativa norma incriminatrice ad opera del D.Lgs. n. 7 del 2016, non è più previsto dalla legge come reato. Di conseguenza, il giudice dell'impugnazione, nel dichiarare che il fatto non è più previsto dalla legge come reato, deve revocare anche i capi della sentenza che concernono gli interessi civili, fermo restando il diritto della parte civile di agire "ex novo" nella sede naturale, per il risarcimento del danno e l'eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria civile. Ciò in quanto, venendo meno il primo presupposto dell'obbligazione restitutoria o risarcitoria per cui è concesso l'esercizio dell'azione civile nel processo penale, ai sensi degli artt. 185 c.p. e 538 c.p.p., non sussiste più il titolo per la statuizione civile nell'ambito del processo penale. Tale principio, affermato dalle Sezioni Unite penali della Corte di Cassazione, risolve in senso affermativo la questione, oggetto di contrasto tra le sezioni semplici, circa la necessità di revocare i capi della sentenza concernenti gli interessi civili in caso di abrogazione del reato.