Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8014 del 19 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:8014PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condotta di lesioni personali gravi è configurabile quando l'imputato, nel corso di una accesa discussione, cagiona alla vittima una malattia insanabile consistente in un grave deficit neuropsichico con deterioramento della funzionalità cognitiva globale, derivato dal trauma cranico dovuto all'impatto della testa della vittima al suolo a seguito di una spinta violenta da parte dell'imputato. Ai fini della determinazione della pena, la diminuente del rito abbreviato deve essere applicata dopo aver operato la riduzione per le circostanze attenuanti generiche ritenute prevalenti sull'aggravante contestata. Tuttavia, la mera circostanza che la vittima si trovasse in stato di ebbrezza alcolica non integra di per sé gli estremi della provocazione prevista dall'art. 62 c.p., n. 2, in assenza di un comportamento della stessa qualificabile come "fatto ingiusto altrui" idoneo a provocare la reazione dell'imputato. Parimenti, lo stato di ebbrezza della vittima e la sua eventuale condotta minacciosa non sono sufficienti a configurare una causa di giustificazione della legittima difesa o dell'eccesso colposo, atteso che il giudice di merito ha escluso, sulla base di una valutazione incensurabile in sede di legittimità, la sussistenza di tali elementi. Infine, la consulenza tecnica disposta dal pubblico ministero è legittimamente utilizzabile, in assenza di una espressa riserva dell'indagato di richiedere l'incidente probatorio e del presupposto dell'indifferibilità, come atto irripetibile ex art. 431 c.p.p., salvo che la parte ne eccepisce tempestivamente l'inutilizzabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5371/2011 CORTE APPELLO di MILANO, del 30/01/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/12/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Cesqui che ha concluso per rideterminazione pena in anni 1 e mesi 4 rec. e rigetto nel resto;

Udito il difensore avv. (OMISSIS) F..

FATTO E DIRITTO

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