Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26861 del 29 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:26861PEN

Massima

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Il giudice è legittimato a pronunciare sentenza di assoluzione ai sensi dell'art. 129 c.p.p., comma 2, solo quando le circostanze idonee ad escludere l'esistenza del fatto, la commissione del medesimo da parte dell'imputato e la sua rilevanza penale emergano dagli atti in modo assolutamente non contestabile, in modo tale che la valutazione del giudice appartenga più al concetto di "constatazione", ossia di percezione ictu oculi, che a quello di "apprezzamento", essendo quindi incompatibile con qualsiasi necessità di accertamento o di approfondimento. In presenza di una causa di estinzione del reato, come la prescrizione, il giudice può pronunciare sentenza di assoluzione ex art. 129 c.p.p., comma 2, solo quando le suddette circostanze escludenti emergano in modo assolutamente non contestabile dagli atti, senza alcuna necessità di ulteriori accertamenti o approfondimenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2269/2015 CORTE APPELLO di PALERMO, del 07/10/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/02/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
rilevata la regolarita' degli avvisi di rito.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza indicata in epigrafe, la Corte di appello di Palermo …

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