Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 8143 del 2011

ECLI:IT:TARLAZ:2011:8143SENB

Massima

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Il mancato rispetto del principio di partecipazione procedimentale, con la conseguente omissione della comunicazione di avvio del procedimento, comporta l'annullamento del provvedimento finale, salvo che l'amministrazione non dimostri la correttezza sostanziale del provvedimento stesso e l'assenza di un pregiudizio effettivo per il destinatario dell'atto. Pertanto, l'omessa comunicazione di avvio del procedimento, non sanabile ai sensi dell'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241 del 1990, determina l'annullamento del provvedimento finale, a meno che l'amministrazione non provi che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso, anche a seguito dell'eventuale partecipazione del destinatario. Inoltre, il giudice amministrativo non può pronunciarsi sull'accertamento della legittimità di un titolo abilitativo edilizio, in quanto tale domanda non rientra nella giurisdizione di legittimità, ma richiede una diversa azione di accertamento.

Sentenza completa

N. 07271/2011
REG.RIC.

N. 08143/2011 REG.PROV.COLL.

N. 07271/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 7271 del 2011, proposto da
PAOLO CASCIANI elettivamente domiciliato in Roma, via Muzio Clementi n. 68 presso lo studio dell’avv. Cristiana Fedeli che, unitamente all’avv. Angelo Perrella Festa, lo rappresenta e difende nel presente giudizio

contro

ROMA CAPITALE, in persona del Sindaco p.t., elettivamente domiciliata in Roma, via del Tempio di Giove n. 21 presso la sede dell’avvocatura comunale e rappresentata e difesa in giudizio dall’avv. Umberto Garofoli

nei confronti di

ILENIA GRADANTE, MARIO ROSELLI, SALVATORE SPADAFORA – non costituiti in giudizio;

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