Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28461 del 2 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:28461PEN

Massima

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Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, quale reato di pericolo astratto, è integrato dalla condotta di chi, in modo consapevole e volontario, agevola l'ingresso o la permanenza illegale di stranieri nel territorio dello Stato, indipendentemente dall'effettivo ingresso o permanenza dello straniero. La valutazione della responsabilità penale del concorrente nel reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina prescinde dall'esito del procedimento penale a carico del singolo coimputato, in quanto ciascun imputato risponde autonomamente del proprio contributo causale alla realizzazione del reato, nel rispetto del principio di personalità della responsabilità penale. La motivazione della sentenza di condanna per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina deve dare conto in modo esaustivo degli elementi di fatto e di diritto posti a fondamento della decisione, senza necessità di un confronto con le sorti processuali di eventuali coimputati, salvo che tale confronto risulti rilevante ai fini della valutazione della sussistenza del reato e della sua attribuzione all'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1544/2010 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 13/03/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE LOCATELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO F., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza del 13.3.2012 la Corte di appello …

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