Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19282 del 21 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19282PEN

Massima

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Il fornire false generalità a pubblici ufficiali, destinate ad essere riprodotte in atti pubblici, integra il reato continuato di cui all'art. 495 c.p., anche qualora il soggetto agente abbia successivamente prodotto documentazione attestante le proprie reali generalità. Infatti, l'accertamento della genuinità di tale documentazione rientra nel giudizio di merito, insindacabile in sede di legittimità, e la sua mancata ritenuta determinante non comporta l'esclusione della responsabilità penale. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, inoltre, preclude la possibilità di far valere o rilevare d'ufficio l'eventuale estinzione del reato per prescrizione, anche se maturata dopo la sentenza di secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA ((omissis)) del 03/04/2 -

Dott. DUBOLINO ((omissis)) SENTE -

Dott. DE BERARDINIS ((omissis)) N. -

Dott. PALLA ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. rel. Consigliere N. 1420/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2288/2010 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 30/05/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/04/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, dr. Scardaccione, ha concluso chiedendo dichiararsi la prescrizione per i due episodi piu' risalenti e rigetto nel resto, co…

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