Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15085 del 2 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15085PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca dei beni per misure di prevenzione patrimoniale è legittimo quando il giudice di merito, attraverso un'ampia e completa motivazione, abbia accertato la provenienza illecita del patrimonio del proposto e la sua attuale pericolosità sociale, senza che possano essere censurate in sede di legittimità le valutazioni di fatto compiute, salvo i casi di motivazione del tutto inesistente o meramente apparente. Il ricorso per cassazione avverso il decreto della Corte di Appello è ammesso solo per violazione di legge, non potendo essere oggetto di censura la ricostruzione delle vicende patrimoniali e la valutazione della pericolosità sociale, rientranti nella sfera di discrezionalità del giudice di merito. La parte privata che propone un ricorso inammissibile deve essere condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente fissata a favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS), n. il (OMISSIS);

2) (OMISSIS), n. il (OMISSIS);

avverso il decreto della Corte di Appello di Roma del 16.7.2013;

Sentita la relazione del Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi;

Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

Con decreto del 12.2.2013, il Tribunale di Roma dispose, nei confronti di (OMISSIS) e (OMISSIS), la misura di prev…

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