Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le sentenze emesse dal giudice di pace in materia di sanzioni amministrative, a seguito dell'opposizione all'ordinanza-ingiunzione, non sono più direttamente ricorribili per cassazione, ma sono soggette al regime impugnatorio ordinario previsto per le sentenze di primo grado, con la possibilità di proporre appello dinanzi al tribunale in composizione monocratica. Ciò in quanto, a seguito dell'abrogazione della previsione di specialità contenuta nell'art. 23, ultimo comma, della legge n. 689 del 1981, il legislatore ha inteso ricondurre la disciplina delle impugnazioni delle sentenze in materia di sanzioni amministrative nell'alveo della regolamentazione impugnatoria comune, con la conseguente possibilità di sottoporre tali sentenze ad un doppio grado di giudizio, il primo di merito (appello) e il secondo di legittimità (ricorso per cassazione). Pertanto, il ricorso per cassazione proposto direttamente avverso una sentenza di primo grado del giudice di pace in tale ambito deve essere dichiarato inammissibile, in quanto la parte avrebbe dovuto esperire previamente il gravame di appello.