La mancanza della documentazione di prevenzione incendi per l'esercizio di un'attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande costituisce un legittimo motivo per disporne la cessazione, in quanto la tutela della sicurezza pubblica e della salute dei consumatori rappresenta un interesse primario che deve essere salvaguardato dall'autorità amministrativa competente. L'adempimento degli obblighi in materia di prevenzione incendi è un requisito essenziale per l'esercizio di tale attività, la cui inosservanza legittima l'adozione di provvedimenti inibitori finalizzati a scongiurare pericoli per l'incolumità delle persone. L'autorità amministrativa, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, deve valutare con rigore la sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto per disporre la cessazione dell'attività, bilanciando adeguatamente l'interesse pubblico alla sicurezza con gli interessi privati dell'esercente. La rinuncia al ricorso giurisdizionale avverso il provvedimento di cessazione dell'attività per carenza della documentazione antincendio comporta l'estinzione del giudizio, senza che ciò pregiudichi la possibilità per l'esercente di riproporre la questione in un successivo giudizio, qualora ritenga di aver sanato le irregolarità contestate.