Il principio di proporzionalità impone all'amministrazione sanitaria, in presenza di carenze igienico-sanitarie riscontrate in un esercizio di somministrazione di alimenti al pubblico, di adottare misure graduate e proporzionate, dalla formulazione di prescrizioni, alla restrizione o divieto di immissione sul mercato di taluni alimenti, fino alla sospensione o revoca del riconoscimento dello stabilimento, quale extrema ratio da adottare solo in caso di gravi mancanze o qualora l'operatore non sia in grado di fornire adeguate garanzie per il futuro. L'amministrazione è tenuta a valutare attentamente le esigenze dei soggetti titolari di interessi coinvolti, al fine di trovare la soluzione che comporti il minor sacrificio per gli stessi, evitando di adottare provvedimenti di chiusura immediata o sospensione sine die dell'attività, in violazione del principio di proporzionalità. Inoltre, l'amministrazione non può adottare provvedimenti di cessazione dell'attività per carenze edilizie o urbanistiche, senza aver previamente provveduto sulla domanda di sanatoria presentata dall'interessato e pendente da oltre un anno e mezzo.