Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36335 del 1 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:36335PEN

Massima

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La confisca per equivalente può avere ad oggetto beni acquisiti dal condannato in epoca successiva rispetto alla decisione che ne ha disposto l'applicazione, purché tali beni siano riconducibili al profitto del reato accertato in via definitiva. L'interpretazione estensiva della norma che prevede la confisca per equivalente, volta a ricomprendere anche beni entrati nel patrimonio del reo dopo la decisione di condanna, non è vietata in ambito sanzionatorio, in quanto finalizzata a garantire l'effettività della misura ablativa e a impedire che il condannato possa sottrarsi alla confisca del profitto illecitamente conseguito, attraverso il trasferimento o la dissimulazione dei beni. La disponibilità dei beni in capo al reo, richiesta dalla norma, non deve essere intesa in senso meramente materiale, ma anche in senso giuridico, comprendendo anche la possibilità di acquisire in futuro determinati beni, in ragione della loro riconducibilità al profitto del reato. Pertanto, la confisca per equivalente può essere disposta anche su beni entrati nel patrimonio del condannato in epoca successiva alla decisione di condanna, purché sia accertato il nesso di derivazione di tali beni dal profitto del reato. Tale interpretazione non contrasta con i principi costituzionali, in quanto la confisca per equivalente, pur incidendo sul diritto di proprietà, risulta proporzionata e ragionevole rispetto alla finalità di impedire che il condannato possa sottrarsi alla sanzione patrimoniale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 258/2014 GIP TRIBUNALE di TORINO, del 25/09/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis))A SARACENO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto qualificarsi il ricorso in opposizione e trasmettersi gli atti al GIP del Tribunale di Torino per l'ulteriore corso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torino - quale giudice della esecuzione -…

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