Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23505 del 28 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23505PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando la condotta dell'agente, valutata ex ante in base alle circostanze concrete e alle modalità dell'azione, risulta idonea a cagionare la morte della vittima, a prescindere dall'effettiva verificazione dell'evento letale. L'univocità degli atti, quale presupposto del tentativo, deve essere accertata ricostruendo la direzione teleologica della volontà dell'agente, desumibile dalle modalità di estrinsecazione della sua azione, al fine di individuare lo specifico bene giuridico aggredito e concretamente posto in pericolo. Pertanto, il requisito dell'univocità degli atti deve essere valutato sulla base delle connotazioni concrete della condotta illecita, tenuto conto del contesto in cui è inserita e della dinamica dell'azione, in modo da verificare se i comportamenti criminosi possiedano l'attitudine a rendere manifesto il proposito omicida, desumibile sia dagli atti esecutivi sia da quelli preparatori. Ai fini della distinzione tra il reato di lesione personale e quello di tentato omicidio, occorre avere riguardo sia al diverso atteggiamento psicologico dell'agente sia alla differente potenzialità dell'azione lesiva, desumibili dalla sede corporea attinta, dall'idoneità dell'arma impiegata nonché dalle modalità dell'atto lesivo. La scarsa entità o l'inesistenza delle lesioni provocate alla persona offesa non sono di per sé circostanze idonee ad escludere l'intenzione omicida, in quanto possono essere rapportabili anche a fattori indipendenti dalla volontà dell'agente, come un imprevisto movimento della vittima, un errato calcolo della distanza o una mira non precisa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessand - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro;
nel procedimento contro:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso l'ordinanza emessa il 10/01/2019 dal Tribunale del riesame di Catanzaro;
Sentita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
Sentite le conclusioni del Procuratore generale, nella persona della Dott.ssa ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale del riesame di Catanzaro disp…

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