Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo - Pescara sentenza n. 490 del 2014

ECLI:IT:TARPE:2014:490SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La normativa in materia di permesso di costruire in sanatoria, di cui all'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, prevede in modo chiaro e inderogabile il requisito della "doppia conformità" dell'intervento edilizio abusivo, ossia la conformità sia alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della realizzazione dell'opera, sia a quella in vigore al momento della presentazione della domanda di sanatoria. Tale requisito non può essere superato attraverso interpretazioni giurisprudenziali che mirino a limitare l'applicazione della norma al solo rispetto della disciplina vigente al momento della domanda, in quanto ciò comporterebbe una violazione del principio di legalità che deve ispirare l'attività amministrativa. L'accertamento della doppia conformità è finalizzato ad evitare la legalizzazione surrettizia di interventi abusivi, in contrasto con la normativa urbanistica ed edilizia, e a garantire l'effettività delle sanzioni previste per gli abusi edilizi. Pertanto, il mancato rispetto delle distanze minime tra fabbricati e dai confini, sia al momento della realizzazione dell'opera che al momento della presentazione della domanda di sanatoria, comporta il diniego del permesso di costruire in sanatoria, non potendo l'amministrazione comunale consentire deroghe o interventi volti a rendere conforme il fabbricato, in quanto la sanatoria concerne esclusivamente gli interventi già realizzati. Inoltre, il mero ritardo nell'adozione del provvedimento finale di diniego non è di per sé sufficiente a configurare un danno risarcibile, in assenza di una specifica e documentata prova dei danni effettivamente subiti dal privato a causa dell'illegittimo esercizio o del mancato esercizio dell'attività amministrativa.

Sentenza completa

N. 00223/2013
REG.RIC.

N. 00490/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00223/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

sezione staccata di Pescara (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 223 del 2013, proposto da:
Claroimmobiliare S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv. ((omissis)), Lorenzina Iezzi, ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Pescara, ((omissis)) V, 3;

contro

Comune di Chieti, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso Tar Segreteria in Pescara, Via Lo Feudo n. 1;

per l'annullamento

del Provvedimento prot. n. 14050 in data 11 marzo 2013 con il quale il dirigente del VI Settore del Comune di Chieti ha disposto il diniego al rilascio del permesso di costruire in sa…

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