Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36677 del 24 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36677PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Le espressioni ingiuriose proferite nel corso di una controversia civile, in stretta correlazione con la materia del contendere, o in un contesto di reciprocità, non sono punibili penalmente ai sensi degli articoli 598 e 599 del codice penale, in quanto tali condotte sono riconducibili all'esercizio del diritto di critica e di difesa delle proprie ragioni, che costituisce un limite all'applicazione delle norme sulla diffamazione e sulle ingiurie. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la punibilità di tali espressioni, deve accertare se le stesse siano state effettivamente pronunciate in connessione con la controversia civile in corso o in un contesto di reciprocità, in modo da escludere la rilevanza penale della condotta. Tale valutazione, se adeguatamente motivata, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o contraddizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) ZA. PA.;

contro

2) BI. TA., n. il (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/06/2007 TRIBUNALE di BERGAMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. SCALERA VITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. Febbraro Giuseppe, che chiede il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Za. Pa., pa…

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