Il reato di associazione per delinquere si configura quando vi è un accordo criminoso diretto alla realizzazione di una serie indeterminata di delitti, con la permanenza di un vincolo associativo tra i partecipanti, anche indipendentemente e al di fuori dell'effettiva commissione dei singoli reati programmati. L'elemento distintivo rispetto al concorso di persone nel reato continuato è il carattere dell'accordo criminoso, che nel concorso si concretizza in via meramente occasionale ed accidentale, mentre nel reato associativo risulta diretto all'attuazione di un più vasto programma criminoso. Pertanto, ai fini della sussistenza dell'associazione per delinquere, è necessario accertare l'esistenza di un vincolo permanente tra i partecipanti, la consapevolezza di far parte di una struttura organizzata per la commissione di una serie indeterminata di delitti e il contributo consapevole e volontario di ciascun associato al raggiungimento degli scopi comuni, anche attraverso la realizzazione di singoli reati-fine. L'appartenenza di un soggetto all'associazione può essere desunta anche dalla sua partecipazione ad un solo reato-fine, qualora il ruolo svolto e le modalità dell'azione siano tali da evidenziare la sussistenza del vincolo associativo e la possibilità di utilizzare autonomamente i mezzi e i sistemi propri del sodalizio. La qualifica di organizzatore spetta a colui che, in autonomia, cura il coordinamento e l'impiego delle strutture e delle risorse associative nonché reperisce i mezzi necessari alla realizzazione del programma criminoso, ponendo in essere un'attività che assume i caratteri dell'essenzialità e dell'infungibilità, senza che sia necessario che lo stesso soggetto sia anche investito di compiti di coordinamento e di direzione dell'attività di altri soggetti. L'applicazione della recidiva facoltativa richiede uno specifico onere motivazionale da parte del giudice, che può essere adempiuto anche implicitamente, ove si dia conto della ricorrenza dei requisiti di riprovevolezza della condotta e di pericolosità del suo autore, indipendentemente dal rapporto con i reati compiuti in precedenza. La mancata concessione delle attenuanti generiche deve essere adeguatamente motivata, con l'indicazione delle ragioni per le quali il giudice ritiene che non sussistano i presupposti per l'applicazione del beneficio, senza che sia necessaria la confutazione analitica degli elementi posti a fondamento della richiesta.