La misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza può essere legittimamente applicata solo nei confronti di soggetti che siano concretamente e attualmente pericolosi per la sicurezza pubblica, in ragione di specifici e attuali comportamenti delittuosi, tali da giustificare un giudizio di pericolosità sociale. La mera sussistenza di precedenti penali, anche risalenti nel tempo, non è di per sé sufficiente a fondare tale giudizio, essendo necessario che il giudice accerti in concreto la persistenza di una effettiva e attuale pericolosità del soggetto, sulla base di elementi fattuali e comportamentali specifici e attuali, che dimostrino la concreta possibilità di futuri comportamenti delittuosi. La descrizione normativa dei "traffici delittuosi" quale presupposto per l'applicazione di tali misure di prevenzione deve essere interpretata in modo tassativo e determinato, non potendo ricomprendere in modo generico e indeterminato qualsiasi attività delittuosa fonte di illeciti arricchimenti, essendo necessario che si tratti di attività di natura commerciale o negoziale intrinsecamente illecite. In mancanza di una definizione normativa sufficientemente precisa e determinata di tale presupposto, la relativa previsione legislativa deve essere dichiarata costituzionalmente illegittima per violazione dei principi di legalità, tassatività e determinatezza, nonché per contrasto con le garanzie convenzionali in materia di libertà personale.