Il diniego di condono edilizio di un immobile realizzato in assenza di titolo abilitativo e in zona sottoposta a vincolo paesaggistico è legittimo, in quanto l'art. 32, comma 27, lett. d), della legge n. 326/2003 esclude la condonabilità di tali opere, a prescindere dalla conformità alle norme urbanistiche, ove siano state realizzate dopo l'imposizione del vincolo. Tale previsione normativa, volta a contemperare i diversi interessi in gioco, non può essere interpretata in modo estensivo, trattandosi di una deroga eccezionale alla disciplina ordinaria, che deve essere applicata restrittivamente. Inoltre, la richiesta di accertamento della compatibilità paesaggistica ex art. 1, commi 37 e ss., della legge n. 308/2004 rileva solo ai fini della estinzione del reato ambientale, senza incidere sulla sanabilità amministrativa dell'abuso, che resta preclusa dalla normativa sul condono edilizio. Infine, la sanzione pecuniaria irrogata ai sensi dell'art. 15, comma 3, della legge regionale n. 15/2008, per l'inottemperanza all'ordine di demolizione, rientra nella potestà legislativa regionale di dettaglio, in quanto misura strumentale all'adempimento della sanzione demolitoria prevista dalla normativa statale.