Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34447 del 12 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34447PEN

Massima

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La presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari opera in relazione ai delitti di cui all'articolo 416-bis c.p., a prescindere dal numero di reati contestati, in presenza di gravi indizi di colpevolezza. L'articolo 274, lettera b) c.p.p., che fa riferimento all'"imputato", si applica anche all'indagato in virtù dell'articolo 61, comma 2 c.p.p. Pertanto, il giudice del riesame non è tenuto a una motivazione ulteriore rispetto a quella necessaria per evidenziare l'assenza di elementi idonei a dimostrare il venir meno dei pericoli di cui all'articolo 273 c.p.p., potendo fare affidamento sulla presunzione di cui all'articolo 275, comma 3 c.p.p. Inoltre, la valutazione del contesto processuale, ivi compresa la significatività e la portata delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, rientra nell'ambito del giudizio di merito, non sindacabile in sede di legittimità se non per vizi di logicità o errori di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sf. Al. nato il (OMESSO);

Avverso l'ordinanza emessa il 12-1-07 dal Tribunale di Palermo;

Visti gli atti, il provvedimento denunciato ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giuliana Ferrua;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Delehaye Enrico, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito il difensore, avv. Savino Di…

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