Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23356 del 11 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:23356PEN

Massima

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La custodia cautelare in carcere può essere disposta nei confronti di un indagato o imputato per reati commessi con l'aggravante del fine di agevolare l'attività di associazione di tipo mafioso, in presenza di gravi indizi di colpevolezza, sulla base di una presunzione relativa di adeguatezza di tale misura cautelare. Tale presunzione può essere superata solo quando, in relazione al caso concreto, siano acquisiti elementi specifici dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure meno afflittive. Il giudice non ha l'obbligo di dimostrare in positivo la ricorrenza della pericolosità dell'indagato, essendo sufficiente che dia atto dei gravi indizi in merito all'ipotesi di reato aggravata e dell'inidoneità degli elementi, eventualmente evidenziati dall'indagato o dalla sua difesa, a superare detta presunzione. Ai fini della valutazione della sussistenza e attualità delle esigenze cautelari, il giudice deve tenere conto della gravità dei reati, delle modalità esecutive degli stessi, della personalità pericolosa dell'indagato e del suo inserimento in un contesto criminale associativo, elementi che possono fondare il pericolo concreto di reiterazione della condotta delittuosa. In tali ipotesi, la custodia cautelare in carcere può essere ritenuta l'unica misura idonea a contenere le esigenze cautelari e a interrompere il perdurante legame dell'indagato con il contesto criminale in cui sono maturati i delitti contestati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. BARONE Luigi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 789/2016 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO del 31/08/2016;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BARONE LUIGI;
sentite le conclusioni del PG, nella persona del Dott. ANIELLO ROBERTO, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza resa il 31 agosto 2016 il Tribunale del riesame di Catanzaro ha confermato l'ordinanza del 5 agosto 2016,…

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