Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33688 del 19 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:33688PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del procedimento di prevenzione, può sindacare la motivazione del provvedimento impugnato solo per vizi di inesistenza o mera apparenza della stessa, essendo esclusa la deducibilità dell'ipotesi di illogicità manifesta. Pertanto, il ricorso per cassazione è ammesso esclusivamente per violazione di legge, con la conseguenza che le censure di omessa o insufficiente motivazione, se non correlate a specifiche violazioni normative, sono inammissibili. Il giudice di merito, nel disporre la misura di prevenzione personale, è tenuto a motivare adeguatamente in ordine all'attualità della pericolosità sociale del soggetto e all'adeguatezza della durata della misura applicata, valutazioni che, se sorrette da argomentazioni logiche e coerenti, non possono essere sindacate in sede di legittimità per vizi logici o di congruità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPOZZI Angelo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - rel. Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 29/11/2017 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIANESINI MAURIZIO;
lette le conclusioni del PG Dr. ANIELLO Roberto che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
- ritenuto che il Difensore di (OMISSIS) ha proposto ricorso per Cassazione contro il decreto con quale la Corte di Appello di PALERMO ha confermato il provvedimento di…

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