Consiglio di Stato sentenza n. 3182 del 2013

ECLI:IT:CDS:2013:3182SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in difformità dal titolo abilitativo originario è legittimo anche quando l'abuso risale a notevole distanza di tempo, in quanto il carattere permanente dell'illecito edilizio comporta che l'interesse pubblico alla repressione dell'abuso sia in re ipsa, senza che rilevi il lungo lasso di tempo trascorso o l'eventuale affidamento ingenerato nel responsabile. Il rilascio del certificato di agibilità non può in alcun modo sanare l'abuso, in quanto tale certificato attesta solo la conformità dell'intervento realizzato sotto il profilo della sicurezza e dell'igiene, ma non la sua conformità urbanistica ed edilizia. Inoltre, la sopravvenienza di norme che ammettono il recupero abitativo dei sottotetti non esonera dall'obbligo di preventiva verifica della conformità dell'intervento, essendo necessario un apposito procedimento di accertamento, in assenza del quale la realizzazione dell'opera costituisce comunque un abuso edilizio formale. Pertanto, l'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in difformità dal titolo abilitativo originario è legittimo anche quando l'abuso risale a notevole distanza di tempo, senza che assumano rilievo né l'eventuale affidamento ingenerato nel responsabile, né il rilascio del certificato di agibilità, né la sopravvenienza di norme che ammettono il recupero abitativo dei sottotetti, in quanto in tali ipotesi permane comunque l'interesse pubblico alla repressione dell'abuso, che è in re ipsa e non necessita di una specifica motivazione.

Sentenza completa

N. 08063/2010
REG.RIC.

N. 03182/2013REG.PROV.COLL.

N. 08063/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8063 del 2010, proposto da:
Comune di Lanciano, rappresentato e difeso dall'avv. Giovanni Carlini, con domicilio eletto presso Dario Di Gravio in Roma, via Anapo 29;

contro

Giuseppe Carosella, rappresentato e difeso dall'avv. Sergio Alvino, con domicilio eletto presso Ida Di Domenica in Roma, via Susa, 1;

e con l'intervento di

ad adiuvandum:
Cristina Massa Finoli, rappresentata e difesa dall'avv. Giuseppe Natarella, con domicilio eletto presso Raffaella Antrilli in Roma, via G. Avezzana 2/B;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. ABRUZZO - SEZ. STACCATA DI P…

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