Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 50067 del 31 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:50067PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso avverso la sentenza di condanna per il delitto di falsa testimonianza, afferma che le doglianze del ricorrente, volte a ottenere una rivalutazione degli esiti probatori, sono inammissibili in quanto finalizzate a una non consentita rivisitazione degli elementi di fatto posti a base della ragionevole decisione della Corte di appello, la quale risulta logicamente sostenuta e adeguatamente correlata ai dati probatori. Pertanto, il principio di diritto che emerge è che la Corte di Cassazione non può censurare la valutazione degli elementi di fatto operata dai giudici di merito, quando essa risulti logicamente e adeguatamente motivata, essendo preclusa una diversa e più favorevole valutazione delle emergenze processuali, in quanto ciò comporterebbe un'inammissibile rivalutazione del materiale probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pa. Pa. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza 10 luglio 2007 della Corte di appello di Napoli che ha confermato la decisione 31 maggio 2006 del G.I.P. del Tribunale di Avellino per il delitto di falsa testimonianza;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Genera…

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