Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26251 del 22 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:26251PEN

Massima

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La pericolosità sociale di un soggetto già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa può essere desunta dalla persistenza di un rapporto fiduciario e di cointeressenza con il sodalizio criminale, dimostrata dal suo contributo prolungato al riciclaggio di ingenti somme di denaro provenienti dal clan, in assenza di elementi che comprovino il suo effettivo distacco dall'organizzazione. In tali casi, il giudizio di attualità della pericolosità sociale non richiede una specifica motivazione, essendo sufficiente il richiamo all'accertata appartenenza all'associazione mafiosa, salvo che non emergano chiari segnali di ravvedimento e di interruzione definitiva dei rapporti illeciti. Il decorso di un apprezzabile lasso di tempo dall'accertamento penale o la pregressa sottoposizione a misure detentive non sono di per sé sufficienti a superare la presunzione di persistente pericolosità, che può essere vinta solo dalla prova positiva di un effettivo distacco dal sodalizio criminale e di un percorso di risocializzazione. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare l'applicazione di una misura di prevenzione personale nei confronti di un soggetto già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, può fondare il proprio giudizio di pericolosità attuale sulla prolungata attività di riciclaggio svolta a favore del clan, senza necessità di una specifica motivazione sull'attualità del pericolo, salvo che non emergano elementi concreti che dimostrino l'avvenuta interruzione del legame con l'organizzazione criminale e l'effettiva risocializzazione dell'interessato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 1/2004 CORTE APPELLO di MESSINA, del 02/04/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LAPALORCIA Grazia;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte d'Appello di Messina con provvedimento 2-4-2014 confermava il decreto del Tribunale della stessa sede in data 8-10-2013 che aveva applicato a (OMISSIS) la misura di prev…

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