Il Comune è tenuto a concludere tempestivamente il procedimento relativo alla richiesta di proroga del permesso di costruire, adottando un provvedimento espresso entro il termine di 120 giorni dalla notificazione della sentenza, in ossequio ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui agli artt. 3 e 97 della Costituzione, nonché ai principi di correttezza, economicità e speditezza sanciti dalla legge n. 241/1990. Il silenzio serbato dall'Amministrazione comunale sulla richiesta di proroga del titolo edilizio, protrattosi per oltre un anno, integra un'illegittima inerzia in violazione dell'obbligo di provvedere entro i termini di legge, con conseguente diritto del privato alla declaratoria dell'obbligo di provvedere e, in caso di ulteriore inerzia, alla nomina di un commissario ad acta. La peculiarità e complessità della fattispecie, caratterizzata dalla necessità di coordinare gli interventi di restauro e valorizzazione di un immobile di interesse storico-architettonico con le prescrizioni della Soprintendenza, giustifica la compensazione delle spese di giudizio tra le parti.