Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12163 del 23 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12163PEN

Massima

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Il possesso di un bene di provenienza illecita, in assenza di una spiegazione attendibile circa la sua origine, integra il reato di ricettazione, a prescindere dalla conoscenza o meno della precedente attività delittuosa da parte del detentore. Inoltre, l'applicazione dell'istituto della continuazione tra reati richiede la sussistenza di un unico disegno criminoso, la cui valutazione è rimessa al giudice di merito, il cui apprezzamento è sindacabile in sede di legittimità solo ove non sia sorretta da adeguata motivazione. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente escludere la continuazione tra reati, pur in presenza di una limitata distanza temporale tra gli episodi e della natura omogenea delle violazioni, qualora ritenga che gli stessi siano frutto di autonome determinazioni criminose, ancorché inserite in un più ampio programma delinquenziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 47/2013 CORTE APP. SEZ. MINORENNI di CATANIA, del 06/12/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSA PEZZULLO;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. FODARONI ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza del 6.12.2013 la Corte di…

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