Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25158 del 1 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25158PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della conferma della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto non solo dalla gravità del titolo di reato, ma anche dalle concrete modalità di commissione del fatto e dalla personalità dell'imputato, come emergenti dagli atti processuali, senza che sia necessaria la positiva ricognizione di effettive ed immediate opportunità di ricaduta. Il giudizio di inadeguatezza degli arresti domiciliari a contenere tale pericolo, anche con l'impiego di strumenti elettronici di controllo a distanza, costituisce pronuncia implicita sull'impossibilità di applicare tali misure alternative, senza che il giudice sia tenuto a una specifica motivazione in tal senso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matild - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI P - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittor - Consigliere

Dott. SGADARI Giusep - Consigliere

Dott. PERROTTI Massim - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 15/02/2021 del TRIBUNALE DI MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MESSINI D'AGOSTINI Piero;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale COCOMELLO Assunta, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa in data 15/2/2021 il Tribunale del riesame di Milano, de…

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