Il comportamento di chi cagiona la rottura del vincolo coniugale, così come l'infedeltà del coniuge, possono costituire presupposto della speciale esimente di provocazione di cui all'art. 599, comma 2, c.p., anche quando la reazione offensiva sia stata diretta contro persona diversa dal provocatore, purché quest'ultima sia legata all'offeso da rapporti tali da giustificare, secondo le regole di comune esperienza, lo stato d'ira e la conseguente reazione. Il rispetto dell'accordo sottostante al matrimonio e della dignità di ogni componente del nucleo familiare assume il connotato di un preciso diritto, la cui lesione può dar luogo a responsabilità civile in capo al responsabile, senza che ciò comporti necessariamente la rilevanza penale della condotta. La valutazione della credibilità della persona offesa e della attendibilità delle sue dichiarazioni, in presenza di tensioni non sopite tra i protagonisti, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato.