Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13030 del 17 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:13030PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza del reato di associazione per delinquere (art. 416 c.p.) richiede l'accertamento di una struttura, seppur minima, che renda possibile l'attuazione di un programma criminoso comune tra i partecipi, non potendosi desumere automaticamente tale struttura dalla mera deformazione in senso criminale di un preesistente contesto organizzativo di diversa natura (ad es. societario o pubblico amministrativo). Pertanto, ai fini della configurabilità del reato associativo, non è sufficiente la mera constatazione di una pluralità di condotte illecite poste in essere da più soggetti, ma occorre l'individuazione di elementi indiziari che dimostrino l'esistenza di un vincolo associativo, di una effettiva condivisione di un programma criminoso e di una struttura organizzativa finalizzata alla sua realizzazione, non potendosi desumere tale struttura dalla sola deviazione criminale di un contesto organizzativo preesistente. La mera compartecipazione a singoli reati fine, pur se ripetuta e coordinata, non è di per sé sufficiente a integrare il reato di associazione per delinquere, essendo necessario l'accertamento di un quid pluris rispetto alla struttura propria dell'ente nel quale si manifesta la condotta illecita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), n. (OMISSIS);
2) Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di S. Maria Capua Vetere avverso l'ordinanza n. 5446/16 Tribunale del Riesame di Napoli del 27/10/2016;
esaminati gli atti e letti i ricorsi ed il provvedimento decisorio impugnato;
udita in camera di consiglio la relazione del consigliere, dott. O. Villoni;
sentito il pubblico ministero in persona del sostituto P.G., d.ssa Marinelli F., che, in accoglimento del …

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