Corte d'appello civile Firenze sentenza n. 1102 del 28 maggio 2021

Massima

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Il mero passaggio di dipendenti, agenti o collaboratori da un'impresa concorrente all'altra non costituisce di per sé atto di concorrenza sleale, essendo espressione del principio di libera circolazione del lavoro e della libertà d'iniziativa economica. Perché si configuri concorrenza sleale è necessario che l'imprenditore concorrente si proponga, attraverso l'acquisizione di risorse del competitore, di vanificare lo sforzo di investimento del suo antagonista, creando effetti distorsivi nel mercato. A tal fine, assumono rilievo le modalità del passaggio dei dipendenti e collaboratori, la quantità e la qualità del personale stornato, la sua posizione nell'ambito dell'organigramma dell'impresa concorrente, le difficoltà ricollegabili alla sua sostituzione e i metodi adottati per indurre i dipendenti e/o collaboratori a passare all'impresa concorrente. La mera assunzione di personale proveniente da un'impresa concorrente non può essere considerata di per sé illecita, essendo espressione del principio di libera circolazione del lavoro e della libertà d'iniziativa economica. Allo stesso modo, la semplice acquisizione di clienti già in rapporto con l'impresa concorrente non costituisce di per sé atto di concorrenza sleale, essendo fisiologico che il nuovo imprenditore, nella sua opera di proposizione e promozione sul mercato della sua nuova attività, acquisisca o tenti di acquisire anche alcuni clienti già in rapporti con l'impresa alle cui dipendenze aveva prestato lavoro. Perché si configuri concorrenza sleale è necessario che l'imprenditore concorrente si proponga, attraverso l'acquisizione di risorse del competitore, di vanificare lo sforzo di investimento del suo antagonista, creando effetti distorsivi nel mercato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
La Corte di Appello di Firenze, Sezione I Civile, riunita in Camera di Consiglio e composta dai Sigg.ri Magistrati:
dott. Edoardo MONTI Presidente
dott. Domenico PAPARO Consigliere
dott. Leonardo SCIONTI Consigliere rel.
ha pronunciato la seguente
- SENTENZA -
nella causa in grado di appello iscritta a ruolo il 18.04.2013 al n. 773 del R.G. Affari Contenziosi dell'anno 2013 avverso la sentenza del Tribunale di Livorno - Cecina n. 5/13 del 21.01.2013 promossa da
(...) S.p.A. in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato in Firenze, lungarno (...) presso e nello studio dell'Avv. Paolo Malesci, rappresentata e difesa dagli Avv.ti Ro.Pi. e Ri.Pi. come da mandato allegato
- appellante -
contro
(...) s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in Firenze, via (...) presso e nello studio dell'Avv. Sa.Fr., rappresentata e d…

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