Il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per attesa occupazione è legittimo qualora siano integrati i seguenti presupposti: 1) decorso del periodo massimo di un anno previsto dalla legge per l'attesa di occupazione; 2) mancato raggiungimento del requisito reddituale minimo, comprovato dalla mancata presentazione della dichiarazione dei redditi negli anni precedenti e dall'assenza di un reddito annuo pari all'importo dell'assegno sociale. Tali requisiti non possono essere superati dalla successiva instaurazione di un rapporto di lavoro in epoca successiva alla scadenza del permesso, in quanto ciò vanificherebbe la previsione legislativa di un termine massimo per l'attesa occupazionale, rendendolo di fatto illimitato e favorendo pratiche elusive dell'obbligo di disporre di mezzi di sussistenza leciti e stabili durante il soggiorno in Italia. Il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno risulta pertanto legittimo anche in presenza di condanne penali per reati di minore gravità, qualora siano integrati i suddetti presupposti di carattere reddituale e temporale, in quanto tali elementi sono autonomamente idonei a sorreggere il provvedimento di diniego.