Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 53611 del 23 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:53611PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, pur essendo fondato su un grave quadro indiziario, può essere revocato quando vengono meno le esigenze cautelari che ne avevano giustificato l'applicazione, in quanto il principio di adeguatezza impone che la misura sia proporzionata all'entità del fatto e alle concrete esigenze processuali. La rinuncia al ricorso per cassazione, determinata dalla sopravvenuta carenza di interesse a seguito della revoca della misura cautelare, comporta la declaratoria di inammissibilità del gravame, senza che possa derivarne una condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria a carico del ricorrente, in applicazione del principio generale secondo cui non può reputarsi soccombente colui la cui impugnazione sia dichiarata inammissibile per mancanza di interesse determinata da causa successiva alla proposizione del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 07/05/2014 del Tribunale di Venezia - sezione riesame;

esaminati gli atti, il ricorso e l'ordinanza impugnata;

udita in camera di consiglio la relazione del consigliere Giacomo Paoloni;

udito il pubblico ministero in persona del sostituto Procuratore generale dott. ANIELLO Roberto che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso per intervenuta rinuncia.

FATTO E DIRITTO

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