La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Il superamento dei limiti di altezza e volumetria previsti dagli strumenti urbanistici vigenti, mediante l'utilizzo combinato della volumetria residua del piano particolareggiato e della volumetria premiale concessa dalla legge regionale n. 4/2009 (c.d. "Piano Casa"), è consentito solo per gli ampliamenti realizzati in diretta pertinenza dell'edificio preesistente, e non anche per la costruzione di un nuovo edificio interposto tra quello originario e l'ampliamento. Pertanto, tale modalità di intervento, che comporta il superamento dei limiti di altezza stabiliti dal piano particolareggiato, integra una violazione della relativa disciplina urbanistica, non giustificata dalla deroga prevista dall'art. 2, comma 6, della legge regionale n. 4/2009, la quale si riferisce esclusivamente agli incrementi volumetrici realizzati ai sensi della medesima legge e non anche a quelli che sfruttano volumetrie già previste dagli strumenti urbanistici vigenti.