Cassazione penale Sez. II sentenza n. 1751 del 15 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:1751PEN

Massima

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Il concorso tra il reato di ricettazione e il reato di contraffazione di marchi è ammissibile, in quanto la diversità degli interessi tutelati dalle due fattispecie criminose consente la configurabilità del concorso formale di reati. Ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo del reato di ricettazione, è sufficiente la consapevolezza, anche solo eventuale, della provenienza delittuosa della merce, senza che sia necessaria la prova di una specifica accettazione del rischio della provenienza illecita. La valutazione dell'attendibilità delle prove testimoniali, così come l'apprezzamento dell'entità del prezzo pagato e della lunga esperienza commerciale dell'imputato, rientrano nell'ambito del giudizio di merito, sottratto al sindacato di legittimità, purché la motivazione risulti esaustiva, logica e coerente con i principi di diritto enunciati dalla giurisprudenza di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza, in data 5 marzo 2014, della Corte d'appello di Genova, con cui e' stata confermata la condanna per il reato di cui all'articolo 648 cpv. c.p. e per il reato di cui all'articolo 474 cod. pen.;

Sentita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. SPINELLI ((omissis)) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso e l&#…

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