Il Comune può legittimamente annullare in autotutela una concessione edilizia in sanatoria, anche a distanza di oltre trent'anni dal suo rilascio, qualora accerti che l'immobile oggetto del titolo edilizio ricade in realtà su aree di proprietà comunale, in quanto in tal caso l'annullamento risulta motivato e giustificato dall'esigenza di tutelare il patrimonio pubblico. L'annullamento in autotutela di un titolo edilizio, pur adottato a distanza di tempo dal suo rilascio, non viola il principio di ragionevolezza e non richiede una particolare e analitica motivazione, essendo sufficiente il richiamo agli esiti dei successivi accertamenti svolti dall'amministrazione che abbiano fatto emergere la carenza dei presupposti per il rilascio del titolo originario. Il mancato accesso agli atti, opposto dall'amministrazione al privato, non costituisce di per sé un vizio di legittimità del provvedimento di annullamento, in quanto il diniego di accesso è suscettibile di autonoma tutela giurisdizionale. Infine, il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento non può essere dedotto in assenza di una effettiva e comprovata identità della situazione oggetto del giudizio con altre situazioni prese a termine di paragone.