Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34813 del 20 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:34813PEN

Massima

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Integra il reato di sostituzione di persona ex art. 494 c.p. la condotta di colui che crei ed utilizzi un account di posta elettronica, attribuendosi falsamente le generalità di un diverso soggetto, inducendo in errore gli utenti della rete internet nei confronti dei quali le false generalità siano declinate e con il fine di arrecare danno al soggetto le cui generalità siano state abusivamente spese, subdolamente incluso in una corrispondenza idonea a lederne l'immagine e la dignità. Integra altresì il reato di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico ex art. 615-ter c.p. la condotta di colui che, partendo da un'utenza telefonica fissa intestata a terzi, acceda al profilo "Facebook" originariamente "aperto" della persona offesa, modificandone la password e pubblicando sul suddetto profilo link pornografici, in modo da associare tali immagini alla persona della vittima. Il giudice di legittimità non può procedere a una rivalutazione del compendio probatorio, essendo precluso il compimento di operazioni estranee al giudizio di legittimità, quale la reinterpretazione degli elementi di prova valutati dal giudice di merito ai fini della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/05/2019 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GUARDIANO ALFREDO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FILIPPI PAOLA.
udito il difensore:
CAMERALIZZATA;
FATTO E DIRITTO
1. Con la sentenza di cui in epigrafe la corte di appello di Messina confermava la sentenza con cui il tribunale di Barcellona Pozzo …

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